Per
i Capitalisti e i loro lacchè di governo, che siano di centrodestra o
centrosinistra, la Sicilia è terra di conquista per i loro piani geopolitici
(basi militari - Muos - depositi armi nucleari) e per gli interessi prettamente
economici (rigassificatori – trivelle -petrolchimici).
Un
esempio su tutti: l’ENI di Gela, proprio in questi giorni, abbandona lo stabilimento creando volutamente altra
disoccupazione, dopo aver devastato il territorio rendendo il gelese la zona
europea con il più alto numero di tumori,
senza nessuna riconversione, senza nessuna produzione sostenibile. I
predoni vanno via dopo aver compiuto il saccheggio!!!
Il capitalismo si dimostra ancora una volta per quello che
è: un sistema basato sullo sfruttamento degli uomini e delle risorse del
territorio con un unico solo obiettivo: il profitto. E' infatti al DIO PROFITTO
che verranno immolate le splendide risorse naturali della nostra regione in un
vortice di continue privatizzazioni, dismissioni, mancate bonifiche,
militarizzazioni.
Solo un reale cambiamento dello stato di cose può invertire
questa tendenza alla distruzione indiscriminata delle risorse, solo il controllo
su ciò che si produce, quanto si produce e come si produce può fermare
questo scempio. Per questo tutte le aziende che inquinano come l'Ilva di
Taranto, i petrolchimici di Milazzo, Priolo e Gela devono essere nazionalizzate
senza alcun indennizzo e sotto il controllo operaio, mentre le bonifiche devono
essere compiute a spese dei padroni come i Riva, l’Eni e la Lukaoil.
Ma per essere efficaci nella lotta a questa rapina sociale e
ambientale è necessario costruire un ampio e combattivo fronte
anticapitalista che si impegni a contrastare il Muos a Niscemi, come le
trivellazioni nei nostri mari, come i parchi eolici off-shore come gli
inquinanti petrolchimici di Gela, Priolo e Milazzo, come ogni azione di
speculazione in cui l'ambiente e la vita degli esseri viventi vengono
considerati semplici variabili dipendenti della profittabilità d'azienda.
Le singole vertenze del no a questo e no a quello restano sicuramente
importatnti ma più che unire e formare una coscienza anticapitalista, rischiano
di dividere e dare una percezione di una forza sterile e destinata alla
sconfitta.
Il
Partito Comunista dei Lavoratori si impegna in Sicilia così come in tutta
Italia alla costruzione di un fronte di
lotta Anticapitalista che possa essere sempre attivo, che nell’immediato possa
resistere con forza allo sfruttamento e alla devastazione dell’imperialismo,
con la prospettiva di costruire un’opposizione reale alle politiche liberali e
liberiste per la costruzione di una società alternativa.
Un
fronte che si opponga al Crocetta di turno, che ha promesso la “rivoluzione”,
ma, di fatto, il governatore con l’aiuto del PD nazionale, sta svendendo la
Sicilia al governo statunitense per
trasformarla in una portaerei di guerra nel mediterraneo; sta svendendo il nostro mare, che tutto il
mondo ci invidia, ai petrolieri, per trivellare e distruggere per sempre il
nostro mare e le nostre genuine campagne,
per costruire obbrobri parchi eolici off-shore, per non parlare delle
numerosissime concessioni che la regione rilascia per regalare le spiagge
libere siciliane, vere e proprie riserve naturali (es. Randello) alle multinazionali turistiche, rendendole
accessibili solo ai ricchi clienti.
E’ giusto che la Sicilia si
ribelli ma è giusto che i siciliani sappiano e che capiscano che il male che
sta distruggendo la Sicilia si chiama Capitalismo.
Solo con una lotta Anticapitalista
organizzata in un fronte possiamo vincere contro i predatori del mondo!