sabato 30 novembre 2013

IL SINDACATO E' UN ALTRA COSA

Care lavoratrici e cari lavoratori iscritti alla Cgil,
Siamo lavoratrici e lavoratori iscritti alla Cgil che da diverso tempo si battono perché la Cgil sappia contrastare adeguatamente la crisi economica che da anni ci attanaglia.

Le nostre condizioni di vita e di lavoro peggiorano in modo drammatico giorno dopo giorno e il sindacato - l’unico strumento di difesa dei lavoratori- in questi anni non si è mostrato all’altezza della situazione.
Il sindacato deve difendere gli interessi dei lavoratori e pensionati con una mobilitazione degna di questo nome occupandosi meno di convegni con i padroni. Deve stare in prima linea con proposte significative contro la disoccupazione crescente (il 40% dei giovani, 50% femminile) e non mediare ed accettare una precarizzazione dilagante che arricchisce il padrone e mette i lavoratori gli uni contro gli altri.
Siamo quelli che hanno chiesto al nostro sindacato di scendere in piazza e lottare seriamente contro la più pesante controriforma delle pensioni della storia e non limitarsi a dichiarazioni roboanti e scioperi inutili di 3 ore (12 Dicembre 2011) insieme a Cisl e Uil.
Siamo quelli che ritengono “incomprensibile” il silenzio sull’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori (utile a difenderci dai licenziamenti senza giusta causa) o sulla riforma degli ammortizzatori sociali che con questa crisi ci rendono ancora più indifesi.
Insomma riteniamo che la Cgil, il più grande sindacato italiano, è inadeguata nel difendere gli interessi dei lavoratori. Un sindacato che firma l’accordo sulla rappresentanza
(28 Giugno 2011/31 Maggio 2013) in cui il diritto alla rappresentanza dei lavoratori viene ulteriormente limitato o che accetta le deroghe ai contratti nazionali, indebolisce di più il potere contrattuale dei lavoratori non fa che perdere ulteriormente credibilità.
Noi pensiamo che la Cgil, la nostra Cgil, deve compiere una svolta, rappresentare realmente le necessità dei lavoratori, offrire piattaforme rivendicative adeguate e fare della democrazia dal basso la propria principale necessità.
Per questo diciamo e rivendichiamo che “il sindacato è un'altra cosa" ed è per questo che ti invitiamo all’assemblea di presentazione del documento congressuale alternativo a quello di maggioranza.
VENERDI 6 Dicembre 2013
Camera del Lavoro, Vico Cairoli,Ragusa
ore 15.30

venerdì 1 novembre 2013

C’era una volta Vittoria la Rossa…

Per la costruzione del Partito Comunista dei Lavoratori a Vittoria in una città dove nessuno ci rappresenta né a destra né a sinistra,nessuno all’interno delle istituzioni fa gli interessi dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei tanti giovani che cercano lavoro!

Una città addormentata Vittoria, qui è un deserto politico, sociale e morale!

Non c’è più nessuno che si oppone al dilagante affarismo che sempre più si ingrassa nei palazzi del potere Vittoriese, la “cosa” pubblica viene svenduta a “soci” privati.

In questa città i giovani  per socializzare possono scegliere di stare chiusi in casa davanti al computer o chiusi in una campana di vetro dentro i numerosi gruppi cattolici, che incantano i giovani fin dalla più tenera età con il sermone: “solo dio ci può salvare”. Tanti ragazze e ragazzi, sempre più giovani, per disperazione, per noia o perché  convinti che non ci siano  altre alternative per  socializzare con i propri coetanei, vanno a schiantarsi nello sporco mondo della droga. Non siamo contro la Marijuana, siamo contro la droga! Vittoria è la capitale in Sicilia dei rave, ma come si dice “occhi che non vedono cuore non duole”!  Per lo Stato, fa più paura un gruppo politico che crea, organizza la rivoluzione, che dei giovani nichilisti senza ideali, senza alcuna motivazione  per realizzare un futuro diverso, rovinandosi  la vita drogandosi! I giovani vittoriesi terminata la scuola dell’obbligo possono  optare:  nell’emigrare lontani per “sperare” di crearsi un futuro; prendere le armi e fare i mercenari o per quella patria che ci ha tolto tutto o per la mafia;  iscriversi all’Università,  ma sempre meno sono le famiglie che possono permettersi di mantenere un figlio nel lungo percorso universitario, troppe salate le tasse, troppo cari i libri, ma soprattutto non è un buon investimento per il futuro, sapendo che per il laureato il lavoro in Italia manca.

Solo con una teoria e una prassi autenticamente marxista rivoluzionaria i giovani possono prendere coscienza di se, ed acquisire il sapere e le tecniche per  abbattere lo stato di cose presenti!

Un deserto Vittoria, dove tante giovani coppie hanno scelto di sposarsi, avere dei figli, in sostanza costruirsi un futuro, ed  ora si trovano senza lavoro a dover mantenere una famiglia senza sapere come fare. Conosciamo tanta gente che la mattina si alza per andare a cercare ogni santo giorno un lavoro, un lavoro che non c’e’.  Spesso con poca lucidità e molta ignoranza si da la colpa agli immigrati, sostenendo che hanno rubato il lavoro;  ma come si puo’ rubare qualcosa che non esiste? Gli immigrati, i nordafricani, rumeni, polacchi,  quelli di piazza Manin (o’ cianu a Sienia) sono colpevoli di essere dei diversi. In questa  città non si è mai fatto una politica seria di integrazione sociale, non abbiamo mai visto nessuno che cerca di coinvolgerli nelle attività politiche e sociali, eppure principalmente i tunisini, marocchini, algerini vivono a Vittoria da quasi 30 anni, hanno aperto loro attività, mandano i loro figli nelle “nostre” scuole, sono vittoriesi come noi, ma spesso sono più sfruttati, dell’operaio, dell’agricoltore  vittoriese. Ma che stupidi, è vero, dimentichiamo che loro gli immigrati non votano!

Solo con l’unione di tutti i lavoratori, precari, disoccupati, emarginati,  siano essi  italiani,africani, esteuropei,  possiamo avere la giusta forza per costruire il partito della rivoluzione.

Questa è Vittoria? Una Vittoria apatica, senza speranze, senza amor proprio, senza la voglia di protestare.
Le soluzioni non sono repressione e controllo, non sono nel confidare nella politica istituzionale liberale del Pd, nei guru vecchi come Berlusconi o in quelli in voga adesso come  Grillo. La soluzione è riprenderci la nostra vita facendo di noi stessi i protagonisti del cambiamento! Ribelliamoci a questa società malata che ci vuole degli automi buoni e gentili!

Uniamoci, Organizziamoci, Lottiamo: per non essere soli, per vivere, per  condividere la nostra disperazione e trasformarla in rabbia e sfogarla  per cambiare questo mondo!

Vittoria ha il cuore rosso, facciamo in modo che ritorni a battere forte!


Per il partito Comunista dei Lavorati perché solo la rivoluzione cambia le cose!


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