sabato 30 novembre 2013

IL SINDACATO E' UN ALTRA COSA

Care lavoratrici e cari lavoratori iscritti alla Cgil,
Siamo lavoratrici e lavoratori iscritti alla Cgil che da diverso tempo si battono perché la Cgil sappia contrastare adeguatamente la crisi economica che da anni ci attanaglia.

Le nostre condizioni di vita e di lavoro peggiorano in modo drammatico giorno dopo giorno e il sindacato - l’unico strumento di difesa dei lavoratori- in questi anni non si è mostrato all’altezza della situazione.
Il sindacato deve difendere gli interessi dei lavoratori e pensionati con una mobilitazione degna di questo nome occupandosi meno di convegni con i padroni. Deve stare in prima linea con proposte significative contro la disoccupazione crescente (il 40% dei giovani, 50% femminile) e non mediare ed accettare una precarizzazione dilagante che arricchisce il padrone e mette i lavoratori gli uni contro gli altri.
Siamo quelli che hanno chiesto al nostro sindacato di scendere in piazza e lottare seriamente contro la più pesante controriforma delle pensioni della storia e non limitarsi a dichiarazioni roboanti e scioperi inutili di 3 ore (12 Dicembre 2011) insieme a Cisl e Uil.
Siamo quelli che ritengono “incomprensibile” il silenzio sull’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori (utile a difenderci dai licenziamenti senza giusta causa) o sulla riforma degli ammortizzatori sociali che con questa crisi ci rendono ancora più indifesi.
Insomma riteniamo che la Cgil, il più grande sindacato italiano, è inadeguata nel difendere gli interessi dei lavoratori. Un sindacato che firma l’accordo sulla rappresentanza
(28 Giugno 2011/31 Maggio 2013) in cui il diritto alla rappresentanza dei lavoratori viene ulteriormente limitato o che accetta le deroghe ai contratti nazionali, indebolisce di più il potere contrattuale dei lavoratori non fa che perdere ulteriormente credibilità.
Noi pensiamo che la Cgil, la nostra Cgil, deve compiere una svolta, rappresentare realmente le necessità dei lavoratori, offrire piattaforme rivendicative adeguate e fare della democrazia dal basso la propria principale necessità.
Per questo diciamo e rivendichiamo che “il sindacato è un'altra cosa" ed è per questo che ti invitiamo all’assemblea di presentazione del documento congressuale alternativo a quello di maggioranza.
VENERDI 6 Dicembre 2013
Camera del Lavoro, Vico Cairoli,Ragusa
ore 15.30

venerdì 1 novembre 2013

C’era una volta Vittoria la Rossa…

Per la costruzione del Partito Comunista dei Lavoratori a Vittoria in una città dove nessuno ci rappresenta né a destra né a sinistra,nessuno all’interno delle istituzioni fa gli interessi dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei tanti giovani che cercano lavoro!

Una città addormentata Vittoria, qui è un deserto politico, sociale e morale!

Non c’è più nessuno che si oppone al dilagante affarismo che sempre più si ingrassa nei palazzi del potere Vittoriese, la “cosa” pubblica viene svenduta a “soci” privati.

In questa città i giovani  per socializzare possono scegliere di stare chiusi in casa davanti al computer o chiusi in una campana di vetro dentro i numerosi gruppi cattolici, che incantano i giovani fin dalla più tenera età con il sermone: “solo dio ci può salvare”. Tanti ragazze e ragazzi, sempre più giovani, per disperazione, per noia o perché  convinti che non ci siano  altre alternative per  socializzare con i propri coetanei, vanno a schiantarsi nello sporco mondo della droga. Non siamo contro la Marijuana, siamo contro la droga! Vittoria è la capitale in Sicilia dei rave, ma come si dice “occhi che non vedono cuore non duole”!  Per lo Stato, fa più paura un gruppo politico che crea, organizza la rivoluzione, che dei giovani nichilisti senza ideali, senza alcuna motivazione  per realizzare un futuro diverso, rovinandosi  la vita drogandosi! I giovani vittoriesi terminata la scuola dell’obbligo possono  optare:  nell’emigrare lontani per “sperare” di crearsi un futuro; prendere le armi e fare i mercenari o per quella patria che ci ha tolto tutto o per la mafia;  iscriversi all’Università,  ma sempre meno sono le famiglie che possono permettersi di mantenere un figlio nel lungo percorso universitario, troppe salate le tasse, troppo cari i libri, ma soprattutto non è un buon investimento per il futuro, sapendo che per il laureato il lavoro in Italia manca.

Solo con una teoria e una prassi autenticamente marxista rivoluzionaria i giovani possono prendere coscienza di se, ed acquisire il sapere e le tecniche per  abbattere lo stato di cose presenti!

Un deserto Vittoria, dove tante giovani coppie hanno scelto di sposarsi, avere dei figli, in sostanza costruirsi un futuro, ed  ora si trovano senza lavoro a dover mantenere una famiglia senza sapere come fare. Conosciamo tanta gente che la mattina si alza per andare a cercare ogni santo giorno un lavoro, un lavoro che non c’e’.  Spesso con poca lucidità e molta ignoranza si da la colpa agli immigrati, sostenendo che hanno rubato il lavoro;  ma come si puo’ rubare qualcosa che non esiste? Gli immigrati, i nordafricani, rumeni, polacchi,  quelli di piazza Manin (o’ cianu a Sienia) sono colpevoli di essere dei diversi. In questa  città non si è mai fatto una politica seria di integrazione sociale, non abbiamo mai visto nessuno che cerca di coinvolgerli nelle attività politiche e sociali, eppure principalmente i tunisini, marocchini, algerini vivono a Vittoria da quasi 30 anni, hanno aperto loro attività, mandano i loro figli nelle “nostre” scuole, sono vittoriesi come noi, ma spesso sono più sfruttati, dell’operaio, dell’agricoltore  vittoriese. Ma che stupidi, è vero, dimentichiamo che loro gli immigrati non votano!

Solo con l’unione di tutti i lavoratori, precari, disoccupati, emarginati,  siano essi  italiani,africani, esteuropei,  possiamo avere la giusta forza per costruire il partito della rivoluzione.

Questa è Vittoria? Una Vittoria apatica, senza speranze, senza amor proprio, senza la voglia di protestare.
Le soluzioni non sono repressione e controllo, non sono nel confidare nella politica istituzionale liberale del Pd, nei guru vecchi come Berlusconi o in quelli in voga adesso come  Grillo. La soluzione è riprenderci la nostra vita facendo di noi stessi i protagonisti del cambiamento! Ribelliamoci a questa società malata che ci vuole degli automi buoni e gentili!

Uniamoci, Organizziamoci, Lottiamo: per non essere soli, per vivere, per  condividere la nostra disperazione e trasformarla in rabbia e sfogarla  per cambiare questo mondo!

Vittoria ha il cuore rosso, facciamo in modo che ritorni a battere forte!


Per il partito Comunista dei Lavorati perché solo la rivoluzione cambia le cose!


CONTATTI: www.facebook.com/pcl.ragusa - www.ragusapcl.blogspot.it                                             

mercoledì 30 ottobre 2013

SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DELLA TESEOS IN LOTTA

OCCUPAZIONE AD OLTRANZA FINO ALLA REVOCA DEI LICENZIAMENTI E AL PAGAMENTO DELLE NOVE MENSILITA’ ARRETRATE !

Si apre una nuova vertenza in una città già desertificata dalla mancanza di lavoro. Ventisei lavoratori della cooperativa Teseos, sostenuti dall’organizzazione sindacale Flaica-CUB, non si arrendono ai licenziamenti notificati dalla Teseos con la complicità oggettiva della SSR, Società Servizi Riabilitativi, che gestisce tramite convenzione con ASP 5 le prestazioni riabilitative nella provincia messinese, utilizzando tre cooperative sociali, che ne forniscono il personale, una di queste appunto è la Teseos. Questi licenziamenti nascono dalla decisione dell’ASP 5 di vendere la propria quota azionaria, quale soggetto pubblico ai privati. Oltre al danno per i lavoratori che da tredici anni lavorano in questo settore della riabilitazione, assistiamo alla vergogna della cancellazione e/o del peggioramento dei servizi per soggetti deboli come i disabili e i portatori di handicap in genere. ASSISTIAMO ANCORA UNA VOLTA AI CRIMINI DELLA PRIVATIZZAZIONE ! Come Partito Comunista dei Lavoratori siamo al fianco dei lavoratori della Teseos, che occupano la direzione della SSR, che dovrebbe intervenire (insieme all’ASP) sulla controllata Teseos, per revocare i licenziamenti. In caso contrario sia la SSR che l’ASP 5 si assumano gravi responsabilità nel non impedire la realizzazione di questo crimine sociale. I problemi sociali non si risolvono denunciando e schedando i lavoratori e i sindacalisti che li sostengono, come già tempestivamente e vergognosamente si è fatto, ma impedendo come stanno tentando di fare i lavoratori della Teseos questi ulteriori processi di privatizzazione, che il mercato capitalistico del lavoro permette a persone che hanno come unico valore della vita il Dio Denaro, calpestando le dignità dei lavoratori e dei cittadini più deboli, che dovrebbero beneficiare di questo servizio. Dignità sociale dei lavoratori, che è stata loro negata anche dalla mancata convocazione al tavolo delle trattative del sindacato che li sostiene la Flaica-CUB, con la quale i lavoratori devono decidere la delegazione trattante, che sicuramente non è rappresentata da sindacati confederali, che si arrogano il diritto di trattare (“cosa?” ) in nome di lavoratori in lotta, che non li riconoscono come difensori dei loro diritti!! Giustamente i dipendenti licenziati della Teses rifiutano un accordo siglato da Cgil e Cisl, sindacati non rappresentativi dei lavoratori in lotta, accordo che non riconosce le loro giuste rivendicazioni, e che è molto generico: non si soddisfano i bisogni sociali con impegni generici a pagare una irrisoria parte delle mensilità arretrate, ne tantomeno con la richiesta di abbandonare i locali occupati, in cambio di un “valuterò…” sulla questione dei licenziamenti, non riconoscendo che la crisi della Teseos è dovuta alla cattiva gestione della stessa, e non alla responsabilità dei lavoratori. Pertanto la lotta continua fino alla revoca dei licenziamenti e al pagamento delle nove mensilità. Altresi il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene la giusta richiesta della Flaica CUB: vale a dire l’ immediata revoca in autotutela del bando di gara per la cessione del 51 per cento della quota detenuta dall’ASP di Messina nella S.S.R. gara che sarà espletata nel Novembre prossimo. Il Partito Comunista dei Lavoratori sottolinea come il caso dei lavoratori della Teseos non è il primo nell’ambito dell’”oscuro” mondo delle cooperative, quindi il problema va risolto alla radice: immediata assunzione pubblica da parte dell’ASP degli operatori della riabilitazione, per l’importanza vitale di questo servizio sociale. Pertanto fanno bene i lavoratori a non abbandonare l’ occupazione dei locali della SSR in via T. Cannizzaro, se non vengono soddisfatte le loro sacrosante rivendicazioni !!!
IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI A FIANCO DEI LAVORATORI IN LOTTA DELLA TESEOS FINO AL SODDISFACIMENTO DELLE GIUSTE RIVENDICAZIONI DEGLI OPERATORI SOCIALI E DELLE FAMIGLIE A CUI VIENE PRESTATO IL LORO SERVIZIO!!

Giacomo Di Leo, Vito Giunta, Francesco Bitto, Angelo Franchina per il coordinamento provinciale del PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI SEZ. DI MESSINA

lunedì 28 ottobre 2013

UN RISULTATO STORICO PER IL TROTSKISMO ARGENTINO

Il Frente de isquierda rivoluzionaria (FIT) ha riportato un risultato eccezionale nelle elezioni politiche argentine: il 5,17% su scala nazionale, con 1.150.000 voti. Sono stati eletti tre deputati rivoluzionari nelle circoscrizioni della provincia di Buenos Aire ( con quasi 500.000 voti), di Mendoza ( col 14%),di Salta ( col candidato del PO al 19%). I deputati eletti sono Nestor Petrola e Pablo Lopez del Partido Obrero (PO), sezione argentina del CRQI, e Nicolas Del Cano del Partido de Trabajadores Socialistas(PTS). Altri tre candidati hanno mancato la elezione per pochissimi voti. Il FIT ha inoltre riportato la elezione di 8 consiglieri provinciali che si aggiungono a quelli già eletti nel Nequen e a Cordoba. 

Complessivamente un risultato storico per il PO e per il Frente: che raggruppa tre partiti trotskisti ( PO-PTS-Isquierda Socialista) accomunati da un programma apertamente rivoluzionario basato sulla prospettiva del potere dei lavoratori. Un programma che è stato al centro della campagna elettorale del Frente. A fronte della crisi politica del governo peronista , il trotskismo argentino emerge come punto di riferimento di un'avanguardia di massa della classe operaia e degli sfruttati. Non è un caso se lo straordinario risultato elettorale, si combina con l'affermazione dei trotskisti nelle elezioni sindacali di numerose e importanti fabbriche ( Craft, Pepsi Cola.. ) e di settore ( come tra gli edili di Buenos Aire). 

E' un risultato che dimostra come un duro lavoro rivoluzionario controcorrente può alla lunga aprire una breccia, in condizioni favorevoli, nella coscienza operaia di una vasta avanguardia. Ma sopratutto è un risultato di eccezionale importanza per il rilancio del progetto di Rifondazione della Quarta Internazionale su scala mondiale, e dunque del CRQI quale strumento centrale di tale progetto. 

IL PCL, sezione italiana del CRQI, incorporerà il successo del PO e del FIT nel lavoro di costruzione e radicamento del partito rivoluzionario in Italia. 

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

venerdì 25 ottobre 2013

CHE FINE HA FATTO IL REGISTRO SULLE UNIONI CIVILI?

La sezione di Ragusa del Partito Comunista dei lavoratori e' stata, assieme ad altri, tra i promotori della raccolta firme per istituire anche a Ragusa il registro delle Unioni Civili.
Piu' di 500 ragusani hanno apposto la loro firma chiedendo con forza l'istituzione del registro.
A meta' luglio abbiamo depositato le firme e chiesto al comune di organizzare un consiglio comunale aperto per discutere dell'argomento, ma ad oggi nessuno ha risposto a questa nostra richiesta.
Vorremmo ricordare che per legge il consiglio deve riunirsi entro 60 giorni dal deposito delle firme, discutere della proposta, e approvarla o meno.
Noi siamo consapevoli che l'istituzione del registro non e' la soluzione di tutti i problemi per le coppie di fatto, siano esse coppie etero o omosessuali, ma solo l'inizio di un percorso che vuole dare dignità e uguaglianza a tutti, senza distinzione.
Non capiamo perché si tergiversi e si perda tempo su questa questione.
Per questi motivi chiediamo all'amministrazione di fissare urgentemente un consiglio comunale aperto sul tema.

Partito Comunista dei Lavoratori sez. di Ragusa

giovedì 24 ottobre 2013

1917 RIVOLUZIONE D'OTTOBRE

L'aggravarsi della crisi alimentare, la diffusa disoccupazione, l'incapacità di fronteggiare il collasso economico aggravarono ulteriormente le difficoltà del governo di Kerenskij,mentre la moltitudine del bolscevismo cresceva di giorno in giorno. Il popolo si rese conto ancor di più che la vera forza rivoluzionaria era in mano al partito bolscevico.
Lenin rientrò di nascosto a Pietroburgo il 10 ottobre 1917 per dirigere e capeggiare il comitato centrale alla conquista del potere: l'insurrezione armata doveva scattare senza indugio.
Due giorni dopo fu creato il Comitato Militare Rivoluzionario sotto la presidenza di Trotzki.
Il comitato poteva contare su dodicimila guardie rosse e tremila soldati. Gli operai delle industrie belliche fornirono le armi, si unirono ai bolscevichi le navi da guerra della flotta del baltico e molte truppe del governo provvisorio.
La sera del 24 ottobre (6 novembre) 1917 Lenin, sotto false sembianze, si recò all'istituto Smolnyi per organizzare la presa del potere: durante la notte le guardie rosse ed i soldati occuparono senza incontrare resistenza i ministeri, la banca nazionale, la centrale telefonica, le stazioni ferroviarie e tutti gli altri punti nevralgici di Pietrogrado.
Kerenskij riuscì a fuggire dalla capitale ma gli altri membri del governo provvisorio rimasero chiusi nel Palazzo d'Inverno nell'attesa disperata quanto vana dell'intervento dell' esercito.
Il Governo provvisorio mobilitò le poche forze ancora fedeli: gli allievi ufficiali delle scuole, tre reggimenti di cosacchi e qualche altro reparto tra cui il Battaglione femminile della signora Botchareva per difendere il Palazzo.
Gli insorti accerchiarono l'edificio ed intimarono al governo di arrendersi entro mezz'ora,in caso contrario le navi da guerra avrebbero aperto il fuoco dei loro cannoni.
L'ultimatum non ebbe risposta e due ore dopo una cannonata a salve, partita dall'incrociatore Aurora provocò una sparatoria tra le due parti. Il Battaglione femminile, dopo aver tentato una sortita, fu catturato dagli insorti che penetrarono nel palazzo e in poco tempo disarmarono gli ufficiali.
All'alba del 26 ottobre (8 novembre) tutti i ministri furono arrestati e trasferiti sulla fortezza di Pietro e Paolo. L'assalto al Palazzo costò la vita a cinque marinaie ad un soldato.
Alcune ore prima siera radunato allo Smolnyi il secondo congresso panrusso dei soviet composto daseicentocinquanta delegati, si annuncia  all'assemblea che il palazzo d'Inverno erastato occupato ed il governo (ad eccezione di Kerenskij) tratto in arresto.
Tra ripetuti escroscianti applausi fu decretato il passaggio del potere ai soviet eproclamata la Repubblica dei Soviet.
La sera di quellostesso giorno si aprì la seconda seduta del congresso: in un tripudio diovazioni, Lenin salì sul podio. Il suo discorso salutò la vittoria dellarivoluzione ed espresse la speranza di una rivoluzione socialista mondiale, chesi poteva delineare anche in Germania, in Italia ed in altri paesi europei. PoiLenin annunciò il decreto di espropriazione della terra che fu dichiaratapatrimonio del popolo, insieme alle risorse petrolifere, carbonifere eminerarie. Il congresso approvò ed infine intonò l'Internazionale. La conquistadel potere da parte dei bolscevichi passò alla storia come la Rivoluzione d'Ottobre. Le guardie rosse continuarono a combattere contro le truppedi cosacchi ancora fedeli a Kerenskij e le sconfissero a Pulkovo e Gacina.Kerenskij si rifugiò in Inghilterra.
Il nuovo governo fu chiamato Soviet dei Commissari del Popolo quale governo provvisorio degli operai e dei contadini. La presidenza ovviamente andò a Lenin, mentre a Trotski fu affidato il commissariato degli Esteri, a Rykov il commissariato dell'Interno, a Lomov la Giustizia, a Nogin il Commercio e l'Industria, a Miljutin l'Agricoltura, e da Lunacarskij la Pubblica Istruzione.
Il compito che attendeva Lenin era enorme, imponendo una profonda riorganizzazione dell'apparato statale e dell'economia in pieno sfacelo, la pace con la Germania e la repressione dell'opposizione politica interna.
I primi atti del governo rivoluzionario furono l'approvazione di un decreto sulla erra che nazionalizzava le grandi proprietà fondiarie proponendone la suddivisione tra i contadini, e un decreto sulla pace che annunciava l'avvio delle trattative per la pace immediata. Seguirono altri decreti sulla limitazione della libertà di stampa e sulla nazionalizzazione delle ferrovie e della flotta. La gestione delle industrie passò sotto il controllo degli operai. Tutte le banche si fusero con la Banca di Stato.
Le istituzioni del vecchio stato furono liquidate: il sistema giudiziario fu soppiantato dai tribunali del popolo, la polizia venne sostituita da una milizia formata in prevalenza da operai, la Chiesa fu separata dallo Stato e dalla scuola. Fu introdotto il matrimonio civile e la donna venne legalmente equiparata sotto ogni aspetto all'uomo. Fu introdotta la giornata lavorativa di otto ore.
Il 5 dicembre 1917 venne riconosciuta l'indipendenza della Finlandia e fu promulgata la Dichiarazione dei popoli della Russia che riconosceva l'uguaglianza di tutte le minoranze etniche e il loro diritto all'autodecisione. 

mercoledì 23 ottobre 2013

LAVORO, NON COLLETTE

Si è svolto ieri l'incontro con l'assessore dei servizi sociali Brafa per affrontare il tema dell'emergenza sociale che investe la nostra città. Abbiamo ancora una volta ricordato che i disoccupati non possono più aspettare, che il bando-lavoro deve essere pubblicato nell'immediato, che si è arrivati a quel bando dopo una lunga protesta e una lunga trattativa e che non è accettabile che, a tre mesi dall' insediamento della Giunta, non un euro è stato destinato ai servizi essenziali.
Riteniamo che lo smantellamento dei diritti sociali che si inquadra all'interno del patto di stabilità sia l'ennesimo atto di aggressione contro i lavoratori e le fasce deboli. Non possiamo che prendere atto del fatto che la cosiddetta “svolta grillina”si infrange nella disillusione provocata da un tema così delicato come le politiche di inclusione sociale.
E' ora che il Comune programmi degli interventi reali.
Alla nostra richiesta di creare un assetto organico ai servizi sociali cosa risponde l' assessore? Che l'amministrazione si sta adoperando a promuovere collette alimentari e raccolta di derrate...
Ecco l'idea di welfare che promuove Brafa: collette e beneficenza.... La nostra è quella che si fondi sul lavoro e che chiuda i ponti con il mero assistenzialismo.
Ricordando a lui che i diritti non si elemosinano, si è impegnato a pubblicare il bando il 1 Novembre: se anche questa data sarà disattesa noi saremo a fianco dei disoccupati se questi decideranno di intraprendere nuove forme di protesta con la prospettiva della giustizia sociale e della piena occupazione.


                                                  PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI sez di Ragusa


lunedì 21 ottobre 2013

CONSIDERAZIONI SUL 19 OTTOBRE. ANTAGONISMO E RIVOLUZIONE A CONFRONTO

La manifestazione del 19 Ottobre ha visto una partecipazione superiore alle aspettative.

Il clima di intimidazione poliziesca che ha preceduto e accompagnato il corteo- con blocchi, perquisizioni, strumenti repressivi di vario genere- non ha impedito a decine di migliaia di lavoratori, precari, disoccupati, migranti, attivisti dei movimenti di lotta su casa, ambiente, territorio, di manifestare la propria opposizione alle politiche di austerità e di miseria sociale condotte dai governi di unità nazionale, protette dalla Presidenza della Repubblica, dettate dal capitale finanziario italiano ed europeo.

A differenza della manifestazione del 12 Ottobre( Rodotà/ Landini), che teneva i piedi in tante scarpe( con i movimenti ma anche con le Procure, “contro” il governo ma strizzando l'occhio al PD), la manifestazione di sabato aveva un carattere di opposizione inequivoca. Anche da qui la partecipazione organizzata, combattiva e militante, del Partito Comunista dei Lavoratori ( oltretutto, tra i soggetti politici del corteo, lo spezzone col maggior numero di giovani).

Tuttavia, passata la manifestazione, si impone qualche considerazione politica. Di bilancio e di prospettiva.


LIBERTA' PER GLI ARRESTATI

Il primo dovere è sicuramente quello di rivendicare la immediata libertà dei compagni/e arrestati/e.

E' una rivendicazione incondizionata. Non riconosciamo allo Stato borghese il diritto di colpire un'espressione di opposizione, quale che sia. Le divergenze profonde che abbiamo con impostazioni nichiliste e/o avventuriste, indifferenti al rapporto con la classe e alla crescita del movimento di massa, non ci fanno perdere di vista il fatto fondamentale: l'avversario è lo Stato, le classi dominanti, il loro governo. Se contrastiamo azioni e logiche minoritarie lo facciamo proprio nel nome della prospettiva della rivoluzione, non certo della difesa della “legalità” o del principio della “non violenza”. Perchè è lo Stato l'organizzazione concentrata della violenza: quella che tutela lo sfruttamento, affonda i migranti, partecipa alle guerre..

A sua volta proprio una seria prospettiva rivoluzionaria chiama in causa posizioni ideologiche e culture di larga parte dei soggetti promotori della manifestazione del 19.


“SOLLEVAZIONE” : PAROLE E REALTA'

“Sollevazione” era la parola d'ordine e lo striscione d'apertura del corteo. “Sollevazione” recitava il tam tam di un'area vasta di realtà di movimento riconducibili in senso lato all'arcipelago dell'”Autonomia”. Ma cosa si intende per “sollevazione”? Questo è il punto decisivo. Perchè con le parole non si gioca. (Anche perchè qualcuno può prendere sul serio un gioco mediatico e d'immagine, con conseguenze imbarazzanti per gli stessi giocolieri).

Chiamare “sollevazione” una manifestazione di decine di migliaia, convocata da due mesi, concordata (comprensibilmente) con la Prefettura, sfociata in un presidio autorizzato di duecento compagni davanti a un ministero, è obiettivamente ridicolo. Tanto più se il suo sbocco è l'incontro con il Ministro Lupi, attraverso l'interessamento dell'assessore Nieri( SEL).

Ma non si tratta di una improprietà terminologica. Si tratta di una questione politica seria. Si tratta di una cultura che riduce la rivoluzione al “proprio” antagonismo, cioè all'antagonismo di una minoranza. Questo antagonismo può, a seconda dei casi, confliggere con lo Stato negli scontri di piazza e/o negoziare con lo Stato e i suoi ministri. Ma parte sempre dal culto di sé, dalla propria autorappresentazione come “Il Movimento”, al tempo stesso avversario e interlocutore dello Stato. Dentro una visione in cui tutto si riduce al ( proprio) “conflitto” e/o “mediazione” col potere. Senza prospettiva di reale alternativa di società e di potere, quindi di rivoluzione, quindi di conquista delle grandi masse alla rivoluzione. Chiamare “sollevazione” la “propria” manifestazione è semplicemente una traduzione di questa cultura.


LA SERIETA' DI UNA PROSPETTIVA RIVOLUZIONARIA

Le reali ragioni di lotta e di movimento che si sono espresse nella manifestazione del 19 Ottobre meritano e richiedono un'altra logica e prospettiva. Non la propria autorecinzione in un piccolo bacino d'avanguardia. Ma l'investimento in una prospettiva di autentica esplosione sociale di massa, concentrata e radicale, che rovesci i rapporti di forza con la borghesia e il suo Stato. Perchè questa è una sollevazione : non una manifestazione di migliaia, ma una ribellione di milioni. A partire dalla forza decisiva di 16 milioni di lavoratori salariati.

E' questa l'unica via per strappare risultati reali in ordine alle proprie rivendicazioni, perchè l'avversario- tanto più in tempo di crisi- concede solo quando ha paura ( e solo una ribellione di massa può incutergli realmente paura). Ma soprattutto è l'unico modo di aprire la prospettiva del rovesciamento del capitalismo e della conquista del potere da parte dei lavoratori e degli sfruttati. Un potere basato sulla loro organizzazione e la loro forza: l'unico potere che possa riorganizzare da cima a fondo la società, e dunque l'unico potere che possa davvero assicurare lavoro, reddito, casa, diritti...
Costruire un ponte, in ogni lotta, tra queste rivendicazioni e un alternativa di potere, è l'unico modo di dare loro una prospettiva seria. Certo difficile, ma l'unica reale. La costruzione controcorrente del partito rivoluzionario è in funzione di questa politica e prospettiva.

“Senza le masse non c'è sollevazione, lotta di classe, rivoluzione”: questa parola d'ordine- tra le altre- ha scandito non a caso lo spezzone di corteo del PCL. Riassume la differenza di fondo tra puro antagonismo e prospettiva anticapitalista. E perciò stesso tra il gioco autocentrato dell'illusionismo ideologico, e la serietà della politica rivoluzionaria.
MARCO FERRANDO

L'ennesima ipocrisia grillina

Oggi durante i lavori del consiglio comunale i consiglieri di maggioranza hanno deciso di abbandonare l’aula, facendo mancare il numero legale, per esprimere solidarietà alle famiglie che da giorni manifestano alla provincia per l’annullamento di un servizio essenziale quale il trasporto per i figli disabili presso le scuole.
Siamo assolutamente d’accordo con la protesta portata avanti da queste famiglie che a causa di scelte politiche scellerate si sono visti tagliati un servizio per loro essenziale ma non possiamo tollerare l’ipocrisia dei consiglieri “grillini”, bravi a “sostenere” battaglie contro altri enti e totalmente assenti quando invece si tratta di agire politicamente presso l’ente che amministrano (il Comune).
Ci riferiamo in maniera particolare alla totale mancanza di iniziativa politica che questa amministrazione e i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato nei confronti dei tagli ai servizi sociali.
Da tempo ci battiamo contro i tagli effettuati in questo settore perché  hanno, di fatto, abbandonato a se stessi i cittadini ragusani in difficoltà economica.
Proprio in un momento di crisi economica capitalista come quello che stiamo vivendo bisognava potenziare con più risorse il settore dei servizi sociali ed invece l’attuale amministrazione continua a non investire un euro in questa direzione.
Ci piacerebbe vedere i consiglieri comunali manifestare con  noi anche su questo ma siamo convinti che è difficile che ciò accada.
Ci consola il fatto che per la protesta contro i tagli ai servizi sociali e per la messa in atto del “bando-lavoro” sono presenti tanti cittadini e il Comitato Disoccupati appena costituitosi.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI Sez. RAGUSA

mercoledì 9 ottobre 2013

COSTITUITO COMITATO DISOCCUPATI

Si è tenuta oggi presso i locali della Camera del Lavoro di Ragusa l'assemblea dei disoccupati e degli ex-sussidiati del Comune di Ragusa.
E' stato illustrato a piu' di 70 persone come accedere ai Cantieri di Servizio finanziati dalla Regione.
Durante gli interventi si è  soprattutto constatato come l'attuale amministrazione 5 stelle voglia cancellare del tutto la spesa sociale da destinare ai disoccupati. 
Abbiamo ricordato come, dopo la lunga trattativa dello scorso inverno che ha coinvolto il Comitato degli Invisibili rappresentati dalla Cgil,,i militanti del PCL, il Prefetto e l'ex Commissario Margherita Rizza, eravamo riusciti ad ottenere il ripristino, seppur parziale, dei fondi per la spesa sociale e ad istituire la graduatoria per accedere al bando-lavoro che avrebbe permesso agli ex sussidiati di  svolgere alcuni servizi comunali gestiti dalle cooperative. 
Con la nuova amministrazione 5 stelle questo percorso e' stato cancellato del tutto.
L'attuale Assessore ai Servizi Sociali vuole cancellare con un colpo di spugna gli interventi sociali e l'intero welfare comunale. Come se non bastasse il taglio all'assistenza dei disabili, la chiusura dell'asilo nido di Ibla, la “rimodulazione” delle equipe socio-psicopedagogiche nelle scuole si vuole adesso negare anche il diritto al lavoro.
Per questo si è costituito il Coordinamento dei Disoccupati che riunisce ex lavoratori edili e il Comitato degli Invisibili protagonista del presidio permanente che lo scorso inverno ha occupato Piazza Matteotti. 
Il coordinamento, composto da 8 compagni coordinerà le iniziative, vigilierà sulle graduatorie dei Cantieri di Servizio, terrà  sempre informata l'assemblea .
Samo pronti a intraprendere ,fin da subito,nuove azioni di lotta se il Comune di Ragusa non ripristinerà la spesa sociale destinata ai bandi-lavoro.
La prossima settimana incontreremo,con il comitato disoccupati, l' Assessore ai Servizi sociali a cui ribadiremo la nostra linea.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI- sez. di Ragusa

mercoledì 31 luglio 2013

I NO MUOS OCCUPANO IL COMUNE DI RAGUSA

Contro lo scellerato atto di Crocetta, che ridà le autorizzazioni per il MUOS, alle ore 10, occupata l’aula consiliare del Comune di Ragusa.

Il Coordinamento regionale dei comitati NO MUOS esprime sconcerto per l’atto con cui il Presidente Crocetta, con la complicità dell’assessore Lo Bello, ha revocato i provvedimenti di revoca delle autorizzazioni all’installazione del MUOS. La Regione Siciliana aveva assunto un atteggiamento perdente nel procedimento avanti il CGA di Palermo del 25 luglio, senza produrre alcun documento serio a corredo della richiesta di rigetto dell’appello del Ministero della Difesa, e alla vigilia dell’importante udienza, dopo che già il TAR aveva convalidato la revoca, ecco che Crocetta la ritira, facendo venir meno l’oggetto del giudizio.
Questo fatto conferma i sospetti che abbiamo sempre avuto: c’era un preciso accordo fra Regione e Ministero della Difesa, in base al quale il deposito del parere (addomesticato) dell’Istituto Superiore di Sanità avrebbe costituito la chiusura del cerchio per autorizzare la prosecuzione dei lavori, sulla pelle dei cittadini niscemesi e di tutti siciliani. E, cosa ancor più grave, la Regione Siciliana basa il suo atto su uno studio di cui non prende minimamente in considerazione la parte realizzata dai tecnici da essa stessa nominati, che è in totale disaccordo e contrasto con quanto affermato dagli scienziati dell’ISS.
Crocetta si è spinto oltre, dichiarando il falso a proposito delle presunte penali da 150 milioni di dollari che la Regione avrebbe dovuto pagare alla Marina militare USA per il blocco dei lavori del MUOS. Non esiste alcuna penale; c’è solo stata una richiesta di risarcimento danni da parte del Ministero della Difesa, che il Tar di Palermo ha rigettato in quanto il Ministero non aveva alcun titolo per avanzare tale pretesa.
Rimangono agli atti le note critiche dei tecnici della Regione e la verificazione del prof. D’Amore, che svelano il gioco che si sta svolgendo alle spalle di tutti noi, e rimane inoltre pendente al Tar di Palermo il procedimento instaurato dal Comune di Niscemi contro le autorizzazioni.
Questo ignobile atto di vigliaccheria politica al servizio dei poteri forti e a discapito della salute e della sicurezza dei cittadini, non fermerà di un passo l’opposizione determinata e decisa dei comitati NO MUOS, che in questi mesi di denunce hanno fatto venire alla luce tutta l’illegalità che caratterizza questa vicenda, di cui ogni responsabile dovrà rispondere, compresi anche il Presidente Crocetta e la sua Giunta.
Dal 24 luglio i comitati NO MUOS occupano l’aula consiliare del comune di Niscemi; in segno di solidarietà varie occupazioni si stanno attuando in tutta l’isola; da oggi anche a Ragusa. Dal 5 all’11 agosto a Niscemi si svolgerà il campeggio di lotta indetto dal coordinamento dei comitati, e per il 9 agosto è prevista una importante manifestazione attorno alla base NRTF e al cantiere del MUOS.
La lotta non si ferma: NO MUOS ORA E SEMPRE!
Partito Comunista dei Lavoratori- Ragusa

domenica 28 luglio 2013

COME PREVISTO...CROCETTA TRADISCE IL POPOLO SICILIANO

Il governo siciliano P.D.-5 stelle succube degli interessi imperialistici del governo USA.

Il governatore Crocetta ha revocato la sua stessa decisione di fermare i lavori a Niscemi per l'installazione del MUOS,ridando di fatto l'autorizzazione alla costruzione 
Proprio oggi la CGA doveva esprimersi sulla revoca dei lavori,Crocetta non ha aspettato neanche la sentenza di questa corte. 
Le motivazioni addotte dal governatore sono in pieno stile democristiano: non sono io che ho dato le autorizzazioni ma il governo precedente(Lombardo-P.D.),dopo la relazione dell Iss(Istituto superiore della sanita') non potevo continuare a bloccare i lavori. 
Intanto dobbiamo dire che gli Americani non hanno mai ,del tutto,fermato i lavori a Niscemi fregandosene degli atti del governo siciliano,a dimostrazione di quanto gli interessi militari americani non possono essere fermati da un atto del Parlemanto “democraticamente eletto dal popolo”! 
Veniamo alle motivazioni ufficiali: e' vero che le autorizzazzioni al MUOS non sono state rilasciate da Crocetta ma, e' anche vero che il leder del Megafono (lista civetta creata da Crocetta in cui sono confluiti settori vicini a lombardo,a Cuffaro,ecc..)ha inserito nel suo programma,con l'intento spregiudicato di cavalcare i movimenti,l'immediato blocco della costruzione Muos. Cosi come hanno cercato di fare i grillini (organici alla maggioranza ) cercando di cavalcare l'onda no-muos...ma andando anche con il console USA a visitare la base, difatto facendo da sponda agli americani
La seconda motivazione usata da Crocetta e' ancora piu' assurda: la relazione dell' Iss e' stata giudicata da un pool di esperti (compreso il prof. Zucchetti che ha realizzato un altra relazione per la regione) ”lacunosa” e “piena di valutazioni errate”. In poche parole l'Iss doveva dare la copertura “scientifica” al fatto che il MUOS non provochi danni alla salute! Un compito cosi' arduo si puo' raggiungere solo utilizzando “valutazione errate” e “lacunose”. 
Al di la' delle relazioni e delle motivazioni del governatore rimane il dato politico: Crocetta come tutti i suoi predecessori non puo' opporsi al governo degli stati uniti,cosi' come non e' in grado di farlo il governo nazionale. La ragione e' semplice: gli interessi del capitalismo valgono piu' della tutela della salute dei cittadini...tanto piu' se parliamo di cittadini sperduti in un piccolo paesino dell'estremo sud italia. 
Con il sistema satellitare utilizzato dal Muos gli americani controlleranno il sistema comunicativo-militare su tutto il mondo,solo degli ingenui potevano pensare che tutto questo poteva essere fermato votando per Crocetta o i 5stelle!
Come avevamo detto, solo la lotta paga. Non ce' alternativa realistica che possa bloccare la realizzazione di questo Muos-tro. 
La lotta in tutta la Sicilia si e' rafforzata ed intensificata. Va dato atto al movimento NoMUos di aver retto l'urto contro l'isolamento politico e istituzionale a cui e' stato relegato. Adesso pero' ce' bisogno di un salto di qualita' 
Il movimento deve inasprire la lotta a Niscemi e in tutta la Sicilia con azioni forte di protesta. Ma non vinceremo questa battaglia se non riusciremo a legare il tema della salute dei cittadini a quello per il lavoro,in definitiva non riusciremo a vincere se non metteremo in discussione la societa' capitalistica nel suo insieme. 
Partito Comunista dei Lavoratori -sez. Ragusa

martedì 23 luglio 2013

Da Parma a Ragusa: il PCL all'opposizione del grillismo"

SI RIPARTA DAL BANDO LAVORO!!!

Cari Compagni, la nostra sezione e' impegnata dal mese di Giugno a costruire l'opposizione contro la nuova giunta del movimento 5stelle.Alle ultime elezioni comunali di Giugno tutti i partiti della sinistra borghese ragusana(SeL,Rifondazione,ecc..) hanno deciso di appoggiare il movimento 5 stelle che ha vinto le elezioni con un programma reazionario.Noi simo stati gli unici ,a sinistra,a dichiarare la nostra opposizione al movimento 5 stelle.Fin dall'insediamento della giunta abbiamo voluo far conoscere le nostre intenzioni al sindaco e ai consiglieri comunali,li abbiamo informati del fatto che il Partito Comunista dei lavoratori proseguira' la sua battaglia in favore di disoccupati,licenziati,casseintegrati contro i tagli effettuati ai servizi sociali comunali(che la giunta 5 stelle vuole manteere!).In piu' ci siamo fatti promotori,assieme ad altre forze politiche,di promuovere petizioni in favore dei diritti civili,iniziando dall'istituzione del registro delle unioni civili.Di seguito alleghiamo il volatino distribuito e il comunicato stampa
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SI RIPARTA DAL BANDO LAVORO!!!
La crisi del debito delle banche sta sempre di più allargando la fetta di popolazione
senza nessuna possibilità di riscatto né via di uscita da una condizione di miseria sociale
dovuta alla dilagante disoccupazione, alla sottoccupazione figlia dello sfruttamento, dei
contratti di lavoro a termine, dei deprecabili tagli al salario indiretto (sanità, scuola,
servizi al cittadino) e dell'aumento della pressione fiscale sui redditi più bassi e da lavoro
dipendente.
Anche i partiti che finora hanno governato il comune di Ragusa sono pienamente
responsabili di queste politiche scellerate.
Nel 2011 ad esempio è stato fatto un taglio ai servizi sociali di un milione di euro,
azzerando di fatto quella che era una politica (sbagliata senza dubbio) meramente
assistenzialista senza però proporre alcuna soluzione alternativa a disposizione dei
servizi sociali del comune. Nel Dicembre 2012 inizia spontaneamente una protesta con
un presidio.
Il Partito Comunista dei Lavoratori insieme alla Camera del Lavoro della CGIL è sempre
stato a fianco di questa lotta battendosi con tutte le risorse disponibili per una
conclusione che restituisse dignità a questa fetta di popolazione.
Grazie alla lotta della "tenda degli invisibili" che per ben 60 giorni ha presidiato la piazza
antistante il comune, l'allora commissario Rizza si trova costretto a reperire fondi per 500
mila euro ed impegnarli in un bando lavoro, che da una parte stronca la politica del mero
assistenzialismo acquistando prestazioni lavorative destinate a fornire servizi essenziali
alla città e coperte da CCNL, dall'altra riesce a dare una soluzione (di tamponamento ma
pur sempre una soluzione) che da la possibilità a 200 famiglie di tirare il fiato (cioè
pagare le bollette della luce, comprare il gas, e permettersi qualche servizio sanitario..).
Ma non è finita qui. Nonostante l'impegno del prefetto delle cooperative e della CGIL, il
bando lavoro viene annullato, e con la scusa di cavilli burocratici viene sconfessata
un'importante decisione politica a favore della parte più debole e povera della
popolazione della città.Il Partito Comunista dei Lavoratori giudica questo episodio
gravissimo, non solo perchè si rimette in discussione una decisione presa ad un
importante tavolo istituzionale ma perchè da la cifra delle reali politiche che vogliono
essere perseguite dai nuovi amministratori della città.
Da quello che apprendiamo dalla stampa locale la nuova giunta vorrebbe infatti
riproporre il vecchio sistema assistenzialista. Il PCL giudica questo un atto che causa
gravissimo sperpero di denaro senza peraltro fornire alcun progetto per il futuro.
Chiediamo di ripartire dal bando lavoro che potrà sicuramente essere migliorabile, ma
che tiene dritta la barra su un concetto fondamentale: i servizi che sono essenziali per la
città, dal verde pubblico ai campi sportivi etc. sono una preziosa occasione di lavoro che
deve essere sfruttata fino in fondo per restituire dignità a chi l'ha persa a causa delle
ingiustizie e delle barbarie perpetrate dalla crisi capitalistica.
PER LA PIENA OCCUPAZIONE
DISTRIBUIRE IL LAVORO
ESISTENTE TRA TUTTI A PARITA' DI
SALARIO

PARTITO COMUNISTA DEI
LAVORATORI

ftcp via S'Anna Ragusa committente PCL sez Ragusa
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI SEZ.RAGUSA

martedì 16 luglio 2013

Volantino distribuito dalla sezione del P.C.L. di Ragusa durante l'insediamento della giunta del Movimento 5 stelle

La crisi del debito delle banche sta sempre di più allargando la fetta di popolazione senza nessuna possibilità di riscatto né via di uscita da una condizione di miseria sociale dovuta alla dilagante disoccupazione, alla sottoccupazione figlia dello sfruttamento, dei contratti di lavoro a termine, dei deprecabili tagli al salario indiretto (sanità, scuola, servizi al cittadino) e dell'aumento della pressione fiscale sui redditi più bassi e da lavoro dipendente.
Anche i partiti che finora hanno governato il comune di Ragusa sono pienamente responsabili di queste politiche scellerate.
Nel 2011 ad esempio è stato fatto un taglio ai servizi sociali di un milione di euro, azzerando di fatto quella che era una politica (sbagliata senza dubbio) meramente assistenzialista senza però proporre alcuna soluzione alternativa a disposizione dei servizi sociali del comune. Nel Dicembre 2012 inizia spontaneamente una protesta con un presidio.
Il Partito Comunista dei Lavoratori insieme alla Camera del Lavoro della CGIL è sempre stato a fianco di questa lotta battendosi con tutte le risorse disponibili per una conclusione che restituisse dignità a questa fetta di popolazione.
Grazie alla lotta della "tenda degli invisibili" che per ben 60 giorni ha presidiato la piazza antistante il comune, l'allora commissario Rizza si trova costretto a reperire fondi per 500 mila euro ed impegnarli in un bando lavoro, che da una parte stronca la politica del mero assistenzialismo acquistando prestazioni lavorative destinate a fornire servizi essenziali alla città e coperte da CCNL, dall'altra riesce a dare una soluzione (di tamponamento ma pur sempre una soluzione) che da la possibilità a 200 famiglie di tirare il fiato (cioè pagare le bollette della luce, comprare il gas, e permettersi qualche servizio sanitario..).
Ma non è finita qui. Nonostante l'impegno del prefetto delle cooperative e della CGIL, il bando lavoro viene annullato, e con la scusa di cavilli burocratici viene sconfessata un'importante decisione politica a favore della parte più debole e povera della popolazione della città.Il Partito Comunista dei Lavoratori giudica questo episodio gravissimo, non solo perchè si rimette in discussione una decisione presa ad un importante tavolo istituzionale ma perchè da la cifra delle reali politiche che vogliono essere perseguite dai nuovi amministratori della città.
Da quello che apprendiamo dalla stampa locale la nuova giunta vorrebbe infatti riproporre il vecchio sistema assistenzialista. Il PCL giudica questo un atto che causa gravissimo sperpero di denaro senza peraltro fornire alcun progetto per il futuro. Chiediamo di ripartire dal bando lavoro che potrà sicuramente essere migliorabile, ma che tiene dritta la barra su un concetto fondamentale: i servizi che sono essenziali per la città, dal verde pubblico ai campi sportivi etc. sono una preziosa occasione di lavoro che deve essere sfruttata fino in fondo per restituire dignità a chi l'ha persa a causa delle ingiustizie e delle barbarie perpetrate dalla crisi capitalistica.


PER LA PIENA OCCUPAZIONE
DISTRIBUIRE IL LAVORO ESISTENTE TRA TUTTI A PARITA' DI SALARIO
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI sez di RG

giovedì 30 maggio 2013

AMMINISTRATIVE RAGUSA 2013, IL PCL E' PER L'ASTENSIONE

Queste elezioni amministrative rappresentano per i lavoratori e i cittadini ragusani l'ennesima truffa.
Gli elettori Ragusani si troveranno di fronte a forze politiche perfettamente identiche per quanto riguarda programmi teorici e politiche concrete e soprattutto per la loro disponibilità a servire i soliti noti: palazzinari divoratori di suolo, rappresentati di poteri forti più o meno occulti, padroni straccioni, e speculatori di ogni sorta.
In particolare, nell'area della destra ad oggi, sono presenti 3 candidati Cosentini, Barone, Antoci a sindaco che potrebbero cambiare schieramento, partito, lista senza che questo provecherebbe nulla: tutti e tre si muovono sui binari precedentemente tracciati dall'amministrazione Di Pasquale e nessuno dei tre li potrà “scartare”, asse portante dei programmi infatti sono ancora una volta “le mani sulla città”.
Lo schema è sempre il solito, i finanziamenti Europei vengono rappresentati come un opportunità imperdibile, una sorta di dono divino da cogliere costi quel che costi, in maniera acritica senza tanto sottilizzare sul loro uso: e così si arricchiscono gli imprenditori innaffiandoli di comunità europea e s'impoveriscono sempre di più i lavoratori e i cittadini comuni, privandoli di beni comuni e sociali (così è stato con il porto turistico, la riserva del fiume Irminio, le speculazioni edilizie degli ultimi dieci anni, l'approviggionamento idrico cosi sarà con la vallata Santa Domenica, e con ciò che resta di terreno agricolo attorno alla città). Da una parte si tagliano i servizi sociali, si aumentano le tasse sui servizi e dall'altra si spendono vagonate di euro per inutili fronzoli.
Tra tutti Giovanni Cosentini, a cui il Partito Democratico pagherà un enorme cambiale in termini di credibilità politica e di contraddizioni con la base elettorale, rappresenta al meglio la continuità con lo sperimentato modello Di Pasquale sempre con un occhio di riguardo verso i poteri forti e verso  la chiesa e il mondo delle cooperative, un modello economico culturale e sociale che ha garantito al meglio il continuo sfruttamento dei lavoratori, e l'aggravarsi delle condizioni di povertà per chi è rimasto indietro, un modello di società paternalistico che da una parte favorisce i più forti e dall'altra garantisce generose pacche sulle spalle ai più deboli.
Franco Antoci, da buon vecchio democristiano, ha amministrato la provincia quasi senza opposizione. Anch'egli, di cui si ricorderanno solo le associazioni amiche che in questi anni hanno ricevuto contributi a pioggia dalla ormai defunta Provincia Regionale, insiste sul refrain della “buona amministrazione” fatta di urbanistica e centri storici, di piani particolareggiati e fiscalità nuova: insomma la solita vecchia ricetta dei soldi ai palazzinari e delle tasse aumentate per i cittadini comuni.
Barone è il vero funambolo dello scenario ragusano finora cresciuto all'ombra di DiPasquale e di Cosentini tenta di mettersi in proprio impostando la sua campagna elettorale contro l'amministrazione Dipasquale di cui lui era assessore! promettendo addirittura il socialismo in un comune solo (a tratti esilarante l'intervista televisiva in cui sostiene che i disoccupati saranno assunti dal comune per continuare il loro lavoro, “se uno è imbianchino farà l'imbianchino per il comune”).
Dalla parte del centro sinistra le cose del resto non vanno meglio: Giovanni Iacono parte già col fiato corto, superstite dalla debacle ingroiana, orfano di qualunque riferimento politico credibile, punta tutto sul voto di protesta del PD: alla caccia di un voto che non gli appartiene nè per orientamento politico né per blocco sociale di riferimento.
Da parte nostra abbiamo chiesto a questo cartello elettorale di sinistra di attuare un fronte comune sui reali bisogni dei cittadini ragusani. Per questo abbiamo aderito alla loro proposta di petizione popolare per istituire un registro delle unioni civili nel nostro comune.Cercheremo sempre la massima unita' su tutti i temi che possono creare un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini ragusani. Un unita' d'azione con tutte le forze della sinistra su temi che interessano il lavoro e i diritti, rimanendo sempre indipendenti rispetto a queste forze politiche. Assieme, quindi, lavoreremo su questa raccolta firme senza che questo comporti confusione e fraintendimenti sulla nostra totale autonomia politica da questa lista civica.
Sul movimento 5 stelle si è già detto, ma basti qui citare le vicissitudini della giunta “modello” Pizzarotti di Parma: dopo le roboanti promesse elettorali siamo alle solite: sistema clientelare, devastazione dell'ambiente, tagli dei servizi e dei diritti, restringimento degli spazi democratici,  servizio impeccabile per il capitale. M5S ha già dimostrato di che pasta è fatto, i lavoratori sono avvisati...
Il Partito Comunista chiede a tutti gli elettori sinceramente di sinistra e  a tutti gli lavoratori di astenersi da tale teatrino. Invita tutti ad una mobilitazione prolungata dei lavoratori, precari, disoccupati, attorno ad una piattaforma rivendicativa unificante che risponda unicamente alle loro esigenze. Noi non saremo presenti a queste elezioni ma, saremo presenti nelle lotte, cosi' come abbiamo fatto alcuni mesi fa' contro il taglio dei servizi sociali. Continueremo ad organizzare i disoccupati, i precari, i lavoratori tutti per strappare con la lotta le cose che ci spettano. Non saremo presenti in consiglio comunale ma nelle piazze. Saremo l'unica vera opposizione che dal basso e con le lotte puo' strappare risultati positivi. Solo in questo modo si puo' ricostruire una sinistra d'opposizione che non abbia l'intento di gestire il presente ma l'intento di abbattere lo stato di cose esistenti.
Solo la rivoluzione cambia le cose.
Partito Comunista dei Lavoratori Sez di Ragusa

lunedì 25 marzo 2013

NO MUOS - Solo la Rivoluzione cambia le cose!

Il Movimento No Muos è giunto ad una svolta cruciale della propria storia. Dopo quattro mesi di presidio permanente la lotta contro uno dei più scellerati progetti dell'imperialismo americano è oramai divenuta elemento portante della vita del popolo niscemese e siciliano e ha anche varcato i confini della regione. Parallelamente a questo progressivo e inarrestabile coinvolgimento della popolazione, con gli studenti, il comitato delle Mamme No Muos, si è fatta sempre più aspra la reazione delle forze dell'ordine: gravissimi sono gli episodi di violenza di poliziotti contro gli attivisti che presidiano gli ingressi di C.da Ulmo, intollerabili le recenti perquisizioni nelle abitazioni degli abitanti niscemesi. E' del tutto chiaro come il tentativo sia quello di criminalizzare una lotta “sacrosanta” per la difesa della salute, dell'ambiente contro l' imperialismo statunitense.
Questa reazione repressiva dello Stato non può che dimostrare quanto illusoria ed ingannevole sia la soluzione istituzionale decantata dal governo regionale e dai partiti che lo sostengono: da Crocetta, dal PD, dal M5S non si è ottenuta né si otterrà mai alcuna revoca delle autorizzazioni, vogliamo affermare con forza che un governicchio di una regione di periferia (per di più in piena bancarotta e per questo più esposta al ricatto della finanza internazionale) non riuscirà a fermare di un solo millimetro il progetto di egemonia bellica della più potente forza militare mondiale. Soltanto la forza e l'organizzazione rivoluzionaria di un grande Movimento No Muos che rompa del tutto con le forze riformiste e populiste dell' apparato istituzionale potrà raggiungere i risultati per cui lotta.
Soltanto il collegamento del Movimento NOMUOS alle lotte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, della parte più povera della popolazione può innescare un vero e proprio cambiamento sociale, soltanto una vertenza sociale generale può indurre i padroni del mondo a rivedere i propri progetti.

Crediamo per questo, che il Movimento NoMuos debba sganciarsi dalla morsa asfissiante del riformismo e dell'illusione democraticista di partiti che fino a ieri hanno finanziato guerre in ogni parte del pianeta (PD, PDL), che “civettano” con il console americano (come fa M5S) e che debba unirsi a tutti i movimenti esistenti: dal No Tav e al No Ponte al No Debito, dal Movimento studentesco a quello dei lavoratori in lotta contro il precariato e i licenziamenti sotto l'unica grande parola d'ordine dell'Anticapitalismo.
Il Partito Comunista dei Lavoratori, da sempre al fianco del movimento No Muos continuerà ad appoggiare tutte le lotte popolari contro l'ingerenza imperialista e a denunciare i partiti servi dell'imperialismo Occidentale.

Riconvertire le spese militari in spesa sociale
Contro la repressione dei Movimenti Antimperialisti
Per un fronte unico di lotta
Contro il Capitalismo e le sue guerre


                                                                                        Partito Comunista dei Lavoratori - Sicilia

lunedì 18 marzo 2013

PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO MUOS il 30 marzo a NISCEMI (CALTANISSETTA)

Il M.U.O.S. (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, dotate di tre grandi parabole del diametro di 18,4 metri e due antenne alte 149 metri. Sarà utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella. Di fatto è una devastante opera dell'imperialismo americano che ha già provocato la devastazione ambientale di un' area s.i.c  e soprattutto gravi malattie tumorali al popolo siciliano. 
Il Pcl siciliano è presente già da quattro mesi nei comitati di lotta territoriali del Movimento No Muos, nel Coordinamento Regionale e nel presidio permanente di C.da Ulmo dove  giornalmente vengono bloccati i rifornimenti di materiali utili all'installazione delle antenne. Nonostante il tentativo di forze riformiste, populiste e istituzionaliste (PD, M5S, Liste Megafono) di egemonizzare e strumentalizzare il Movimento, il Pcl ha un ruolo cruciale e determinante all' interno del Movimento. Questa forza vorremmo fosse numericamente visibile anche in occasione della Manifestazione Nazionale del 30 Marzo e che ci sia dunque un numero di compagni tale da creare un nutrito spezzone del Partito.
Per questo facciamo appello a tutti i compagni di fare di mobilitarsi e partecipare. 
LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE “NO MUOS” sarà IL 30 MARZO,  concentramento alle ore 14,30 presso SP10 (Niscemi-Caltagirone) contrada APA, da dove un corteo sfilerà fino all’ingresso principale della base americana Muos . In serata ore 19,30 corteo in città con concerto ed interventi. 
I compagni che vogliono pernottare possono rimanere al presidio o presso i compagni siciliani

Per info:
Luca Sgarlata 3316278285

Sergio Castiglione 3395097462
Michele Mililli  3383444776
PCL Sicilia